WikiHoreca.com – I bitter sono soluzioni alcoliche, molto spesso ad alta gradazione, preparate con radici, cortecce, spezie, semi e altri ingredienti erbacei o vegetali. Tipicamente, presentano un basso o addirittura nullo contenuto zuccherino.
Originariamente, i bitter erano utilizzati come medicinali e venivano impiegati per trattare varie malattie prima dell’avvento della penicillina. L’elevato tenore alcolico serviva a estrarre completamente i principi attivi dalle piante, con l’intento di alleviare i disturbi. La priorità dell’utilizzo per scopi medici relegava in secondo piano il gusto e l’aroma, attribuendo a questi prodotti il nome letterale “bitter”, in inglese amaro.
Una caratteristica distintiva dei bitter è il loro formato, sempre piccolo. Questo deriva dal loro impiego come panacea, variando la posologia in base alla patologia. Inoltre, la praticità era essenziale: utilizzati da soldati e marinai, dovevano occupare poco spazio e garantire facilità di trasporto, diluendosi al bisogno con acqua o altre bevande.
Quando esattamente i bitter hanno iniziato a essere utilizzati in mixology?
La trasformazione dall’uso medico all’impiego ludico avviene verso la seconda metà del XIX secolo, nell’epoca d’oro dei cocktail americani.
La ricchezza aromatica dei bitter diventa cruciale per intensificare la complessità e l’olfatto dei drink dell’epoca, come l’Old Fashioned, il Manhattan, il Martinez e il Sazerac. Tuttavia, la loro potenza amaricante richiedeva un utilizzo moderato per non sovrastare il gusto della miscela.
