WikiHoreca.com – Il gattò di patate, spesso denominato anche come gatò o gâteau, rappresenta un piatto tipico della cucina napoletana
Etimologia: Il termine “gattò” ha radici nel francese “gâteau”, che si traduce in “torta”. Questa terminologia francese viene utilizzata in modo generico per indicare questa preparazione a base di patate, benché in origine il termine si riferisse a una vasta gamma di torte, sia dolci che salate. Una traduzione più precisa di “gâteau” in questo contesto sarebbe “sformato di patate”.
Storia: Dopo il 1768, grazie al matrimonio tra la regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Lorena-Asburgo, e Ferdinando I Borbone, Napoli divenne un centro di convergenza delle grandi tradizioni culinarie europee. La regina introdusse l’influenza francese nella capitale partenopea, facendo sì che molti piatti tradizionali napoletani adottassero nomi e tecniche francesi, tra cui il gattò, la pasta al gratin, il crocchè e altri.
Ingredienti e preparazione: La ricetta base del gattò di patate comprende:
Patate (circa 1 kg)
Burro (per la purea e per la teglia)
Uova (1-2 a seconda delle quantità)
Prosciutto cotto o mortadella (circa 150 g, a dadini o affettato)
Scamorza o provola affumicata (100 g)
Parmigiano grattugiato (50-100 g)
Mozzarella (100 g)
Sale, pepe, pangrattato (quantità a piacere)
Le patate vengono prima lessate, poi schiacciate e amalgamate con gli altri ingredienti: burro, uova, prosciutto o mortadella, scamorza e mozzarella. Questo composto viene versato in una teglia, spianato e cosparso con pangrattato e pezzetti di burro. La cottura avviene in forno fino a ottenere una doratura croccante in superficie. Il gattò può essere servito sia caldo, in particolare se si utilizza la mozzarella, che freddo.
Note: Le dosi e gli ingredienti possono variare a seconda delle preferenze regionali e personali, con alcune varianti che includono latte, salame, prezzemolo, noce moscata e altri condimenti.